lunedì 19 aprile 2010

Mezza Maratona di Annecy

Non è esattamente il periodo migliore, per me, per affrontare i 21km di una mezza maratona, ma quando i tuoi amici decidono di andare, e la cosa si trasforma più in una manifestazione simil-goliardica che altro, 21km non sono neanche una distanza eccessiva, e si può provare ad affrontarli.
Questo è lo spirito con cui sono partito ieri mattina alla volta di Annecy, per percorrere quella che, senza dubbio, è una delle mezze maratone più suggestive.
E' la mia prima mezza maratona in cui avrò un tempo ufficializzato, e parto con la consapevolezza che, nonostante mi manchino allenamenti lunghi nelle gambe, vengo da una buona preparazione invernale, fatta anche di allenamenti sulla stessa distanza con tempi buoni (un 1h15'50'' corso a Gennaio, da solo, e sulla neve... distanza presa con il Garmin, certo non precisissima, ma sicuramente più che indicativa!). E' da parecchio però che non faccio più allenamenti con lunghezze ed intensità tali, dato che in questo periodo preparo cose ben diverse. L'obiettivo stagionale è il personale sui 3000 siepi, e gli allenamenti sono più che altro rivolti a quella gara, con un occhio ai 5000m e gare su strada sui 10km. Come a dire... una mezza maratona c'entra come i cavoli a merenda.
Ciò nonostante, eccomi lì, in un caldo pomeriggio savoiardo, con il mio pettorale appuntato sul petto (3141), e voglia di fare comunque bene.
La quantità di gente presente è davvero incredibile. Alle 8:30 del mattino è partita la maratona, con i suoi oltre 3000 iscritti, e la maggior parte è ancora lì a godersi il caldo sole primaverile. La nostra partenza è invece prevista alle 14:00.

Il percorso sarà lungo il lago, un andata e ritorno lungo la pista ciclabile, con un piccolo anello al giro di boa.


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Mi avvisano che il ritorno potrebbe essere con vento contrario. La cosa un po' mi preoccupa: soffro psicologicamente il vento, e trovarmelo al ritorno, dopo aver già corso 10km, potrebbe rendere l'impresa più ardua del previsto.

Con oltre 3000 iscritti, non è facile riuscire a piazzarsi in buona posizione alla linea di partenza. Incredibilmente, riesco a guadagnare comunque la prima linea. Almeno non dovrò aspettare che la massa di atleti cominci a muoversi per poter partire, e non dovrò recuperare centinaia di posizioni con uno sforzo ulteriore.

Ben presto arriva il momento della partenza. I miei propositi sono di mettermi subito ad un ritmo che mi sia consono. Purtroppo non ho idea di quanto possa valere, e dovrò accontentarmi di correre a sensazione.
Pronti... via! Il primo lungo rettilineo scorre sul lungolago della bella cittadina, e il gruppo si allunga subito. Davanti il gruppo dei forti, e dietro, in fila indiana, i vari concorrenti che cercano di trovare il proprio ritmo di gara.
Il primo chilometro scorre veloce, forse persino troppo. Mi sforzo di rallentare, ma mi faccio tirare da chi è vicino, e così passo ai primi 1000m in un tempo che un po' mi spaventa: 3'24''.
Troppo forte, mi dico. Ma nel frattempo affianco una donna, e decido di farle da lepre. Così percorriamo il secondo ed il terzo chilometro. Qualcuno dietro di me chiede se sono la lepre ufficiale, e se da fastidio se si aggrega. Rispondo no, nessun problema, e che come lepre mi sono semplicemente improvvisato. Controllo i passaggi al 2° e 3° chilometro. Bene, abbiamo rallentato un po' il ritmo, ora intorno ai 3'30'' di media.
Il superamento del terzo chilometro riserva una simpatica (?!?) sorpresa. Non molte centinaia di metri dopo, uno strappetto di un centinaio di metri di salita. Nulla che non possa essere facilmente superato, e la freschezza dei pochi chilometri percorsi fin'ora ne rende facile il superamento. Purtroppo è una di quelle cose che, però, ti entra nelle gambe, e sicuramente più tardi si fa sentire.
Qualcuno supera il nostro gruppetto, ad un ritmo non molto più elevato del nostro; decido di provare a sfruttare la scia, e ci lanciamo ad un lento ma costante recupero nei confronti di altri atleti davanti a noi. I chilometri scorrono facili, nonostante il caldo e le raffiche di vento che ogni tanto ti soffiano contro. Sfrutto bene la scia di un gigante: dietro di lui il vento non lo sento neanche più, e mi faccio portare tranquillo.
Il passaggio al 5° chilometro mi sembra ottimo: 17'30'', che tradotto fa 3'30''/km.
Continua facile la corsa, fino al 8° chilometro. Lì un'altra rapida ma breve salita, seguita da un lungo tratto su una strada chiusa per noi solo a metà. Siamo quasi a metà strada, ed il giro di boa è sempre più prossimo. Una leggera discesa, ed ecco il primo "traguardo", dove il tempo parziale ufficiale sarà di 35'36''. Significa aver corso un po' meno forte questi ultimi 5km, rispetto ai precedenti, ma non è un problema. Se solo riuscissi a tenere questo ritmo, sarebbe perfetto. La proiezione sul tempo finale è comunque intorno all'ora e quindici.

Il passaggio all'11° è ancora ottimo, complice anche una leggera discesa. Il dodicesimo chilometro immette su un tratto di sterrato, con un leggero falsopiano che in realtà tende a salire. Qui cominciano i problemi. Di colpo mi trovo con le gambe che non girano più. Mi rendo conto solo ora che i ritmi che ho tenuto nella prima metà di gara erano troppo alti, e che non sarò in grado di tenerli per i restanti 9km. Mi consola il fatto di sapere che ormai sono oltre metà gara, e che ogni passo che faccio mi porta più vicino alla meta. Da una parte, il fisico che sta cedendo, dall'altra la mente, che non vuole mollare! Il quattordicesimo chilometro reimmette sulla ciclabile percorsa all'andata. Un fiume di gente sta ancora percorrendo l'ottavo ed il nono chilometro. Ci penso, e mi dico... sono tra i primi, non posso mollare! Devo tenere fino alla fine! Ormai però il ritmo è calato, e da una media di 3'35'' sono passato ad una di 3'45''/km. Le forze mi abbandonano pian piano, soffro il caldo, ed un maledetto bicchiere d'acqua mancato al rifornimento mi lascia senza la possibilità di rinfrescarmi.
15° chilometro, 54'06''. Significa aver peggiorato di altri 30'' rispetto ai 5km precedenti.
Da lì in poi, è tutto in salita. Non tanto la strada, quella resta in piano. La salita la vedo io. So che mancano 6 km al traguardo, ma nonostante mi sforzi, non riesco più a tenere il passo. Alcuni timidi tentativi di attaccarmi a quei (pochi per fortuna) che mi superano. Fortunatamente dietro di me non c'è esattamente il vuoto, ma quasi.
Al rifornimento del 18km, anziché un bicchiere d'acqua, recupero un bicchiere di qualcos'altro. Non me ne rendo subito conto, ma dopo una sorsata mi accorgo che non c'è solo acqua. Troppo tardi: non sono abituato a bere questo genere di reintegratori durante la corsa, ed il dolore al ventre mi sorprende poche centinaia di metri dopo. Anche la media ne risente, con il 20° chilometro corso quasi trascinandomi, ad una media terribile di 4'12''. La media sugli ultimi cinque chilometri è di 4'00''/km. Orribile, davvero.
Il superamento del 20° coincide con l'ultimo sorpasso effettuato a mie spese. Ma ora so che non manca più molto, ora so che la distanza che manca equivale alla distanza è più simile alle distanze che sto preparando in questo periodo. Insomma, mi dico, è il momento di provarci, a finire in modo dignitoso. L'accelerazione è repentina, e gli ultimi 500 metri percorsi in uno stretto corridoio formato dai tifosi da una carica pazzesca. Non avevo mai fatto un arrivo così, con tanta gente intorno. Sembrava l'arrivo di una tappa di montagna al Tour de France. Vedo la folla intorno a me, ma non mi giro a guardare nessuno. Guardo solo davanti a me. Riprendo chi mi aveva superato, e schiaccio sull'acceleratore per la mia solitaria volata finale. I volti scorrono veloci ai miei lati. E' bellissimo, mi dico; sono qui per vederci correre, e non voglio deluderli. Il tempo dell'ultimo chilometro mi darà ragione: percorso di nuovo ad una media di 3'36'', ma con gli ultimi 400m corsi a meno di 3'25''. Giusto l'arrivo, mi permetto di rallentare: ormai il tempo che speravo di fare è lontano, e così mi permetto il lusso di prenderla per quello che, in fondo, volevo che fosse: un modo per divertirmi. Controllo dietro di me, l'altro atleta è lontano abbastanza. Allora mi giro, e percorro gli ultimi 50m di gara all'indietro, tagliando così il traguardo, quasi volessi in questo modo guardarmi alle spalle, e salutare i chilometri percorsi: ci avete provato, ma non avete avuto la meglio su di me! Alla fine, ce l'ho fatta comunque, sono arrivato al traguardo.

Il tempo finale è 1h18'11''. 3 minuti peggio di quanto speravo di fare, e di quanto forse potrei fare con una preparazione adeguata. Ma mi va bene così: sono 30°, su quasi 3000 arrivati. Non è già questa una bella soddisfazione? E poi... mettiamola così: questo ora è il mio personale... Il fatto che non sia troppo basso, mi darà magari modo di batterlo più facilmente la prossima volta!


Sicuramente è stata una giornata piacevole, per quanto faticosa, e sono contentissimo di aver corso questa splendida gara. All'anno prossimo, può darsi, per provare a fare di meglio!


Ricapitolativo:
5km: 17'30''
10km: 35'36''
15km: 54'06''
20km: 1h14'05''
21,100km (traguardo): 1h18'11'' tempo totale, 1h18'06'' tempo effettivo.
Posizione in classifica generale: 30°
Posizione in classifica per categoria: 21°

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